(PRIMANOTIZIE) WASHINGTON, STATI UNITI – 30 MARZO – Nessun rinvio sui dazi. Il presidente statunitense Donald Trump ha confermato che il 2 aprile scatteranno le nuove tariffe commerciali, da lui definito “il giorno della liberazione”. In un’intervista rilasciata alla NBC, Trump ha dichiarato che negozierà solo con i Paesi disposti a “dare qualcosa di grande”, aggiungendo che “altrimenti non c’è spazio per trattative”.
Riguardo al possibile aumento dei prezzi da parte delle case automobilistiche straniere, Trump ha detto di non preoccuparsene, anzi: “Spero che li aumentino, così la gente comprerà auto americane. Ne abbiamo in abbondanza”. Il presidente ha anche smentito le voci secondo cui avrebbe chiesto ai produttori di non ritoccare i listini.
Durante l’intervista, Trump ha riaffermato la sua volontà di acquisire la Groenlandia, affermando: “La otterremo al 100%. Potremmo farlo senza usare la forza militare, ma nulla è escluso”. Ha poi confermato la sua fiducia nel consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz, coinvolto nello scandalo denominato “chatgate”. “Non licenzio nessuno a causa delle fake news o di una caccia alle streghe”, ha detto, sottolineando di “non sapere né interessarsi” a cosa sia Signal, l’app di messaggistica criptata al centro del caso.
Intanto, dall’Asia arriva una risposta diplomatica alla nuova offensiva doganale americana. I ministri del Commercio e dell’Industria di Cina, Giappone e Corea del Sud si sono incontrati a Seul per la prima volta in cinque anni. In un comunicato congiunto, hanno annunciato l’intenzione di rafforzare la cooperazione per “creare un ambiente prevedibile per il commercio e gli investimenti” e hanno chiesto di accelerare i negoziati per un accordo trilaterale di libero scambio, in discussione dal 2013.
Secondo il ministro sudcoreano Ahn Duk-geun, la frammentazione dell’economia globale rappresenta una sfida comune. “Dobbiamo rispondere congiuntamente – ha detto – al crescente disordine commerciale internazionale”.
Le tariffe annunciate da Trump colpiranno una vasta gamma di beni, tra cui auto, camion e ricambi. La Cina, il Giappone e la Corea del Sud, tutti importanti esportatori del settore automobilistico, risultano particolarmente esposti a questa nuova ondata di dazi.(PRIMANOTIZIE)