SEUL – La Corea del Nord ha rafforzato il proprio sostegno alla Russia nella guerra contro l’Ucraina, inviando oltre 1.000 soldati tra gennaio e febbraio, secondo quanto riferito dall’intelligence sudcoreana. L’invio di truppe nordcoreane rappresenta un’ulteriore escalation nel coinvolgimento di Pyongyang nel conflitto.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha confermato la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington, prevista per venerdì. Durante l’incontro, è attesa la firma di un accordo sulle terre rare, risorsa strategica cruciale per diversi settori industriali e tecnologici.
Sul fronte della sicurezza internazionale, il senatore statunitense Marco Rubio ha dichiarato che la NATO non è a rischio, ma ha esortato gli alleati europei ad aumentare la spesa per la difesa, rafforzando la deterrenza contro Mosca. Nel contesto della ricostruzione post-bellica, emerge l’idea di un fondo finanziato al 50% per sostenere la ripresa dell’Ucraina.
L’Italia ha ribadito la sua posizione sulla presenza di truppe in Ucraina, avvertendo il leader laburista britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron che un eventuale dispiegamento di soldati dovrà avvenire esclusivamente in ambito NATO. Contrario all’invio di truppe europee anche il vicepremier italiano Matteo Salvini.
Da Mosca giungono accuse all’Europa, accusata di spingere Kiev a proseguire il conflitto con l’obiettivo di sabotare la ritrovata sintonia tra Russia e Stati Uniti manifestata all’ONU. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha escluso l’ipotesi di peacekeeper europei sul terreno.
Sul piano diplomatico, sono previsti nuovi incontri tra rappresentanti statunitensi e russi a Istanbul. Intanto, l’Unione Europea rafforza la cooperazione sulla difesa comune, come discusso nella recente videocall tra i 27 leader europei, seguita all’incontro tra Macron e l’ex presidente americano Donald Trump. Domenica è in programma un vertice a Londra, mentre decisioni cruciali verranno prese nel Consiglio europeo del 6 marzo.