Site icon PRIMANOTIZIE

Il dolore della cugina di Papa Francesco: “È un uomo meraviglioso. Non ce ne saranno più così”

(PRIMANOTIZIE) PORTACOMARO (AT), 21 APRILE – “È difficile parlare, l’ho sentito l’altra settimana… ho tantissimi bei ricordi, uno più bello dell’altro.” Con voce rotta dalle lacrime, Carla Rabezzana, 93 anni, cugina di Papa Francesco, racconta il suo dolore dopo aver appreso della morte del Pontefice. Vive a Portacomaro, tra le colline e i vitigni dell’Astigiano, il paese d’origine di una parte degli avi di Jorge Mario Bergoglio.

“Gli ho raccontato che mi sono rotta un piede, e lui mi ha detto: ‘meno male che non ti sei rotta la testa’,” ricorda con un sorriso triste. “L’unica cosa che so, adesso, è che non lo rivedrò più.” Dalla finestra della sua casa, circondata dai cronisti, aggiunge: “È un uomo meraviglioso. Non ce n’è un altro uguale e non ce ne saranno più. Mi ha detto solo ‘guarisci’… aveva poco fiato.”

Il ricordo corre anche alla visita pastorale del novembre 2022, quando il Papa, per il suo novantesimo compleanno, si fermò a pranzo da lei. “Per i 90 anni non si può piangere,” le disse il Santo Padre. Il menù fu semplice ma piemontese: agnolotti, arrosto, verdure e bunet.

Altri parenti ricordano con affetto il Pontefice. Armando Bergoglio, 79 anni, racconta: “Sono l’ultimo maschio della famiglia Bergoglio. Non ci sono altri con questo cognome. Ma sono ancora scapolo.” Da Tigliole, Delia Travo lo ricorda come “una persona scherzosa, con la battuta pronta.” Mentre da Cabella Ligure, Eraldo Demergasso sottolinea: “Pensavamo potesse riprendersi… ma il suo tempo stava per finire.” Anche Nella Bergoglio, cugina di Peveragno, nel Cuneese, è stata raggiunta dalla triste notizia.

Lo stesso Papa Francesco, ancora cardinale, raccontava nel 2010: “Mio padre era di Portacomaro, mia madre di Buenos Aires, con sangue piemontese e genovese.” Il bisnonno nacque nella frazione di Bricco Marmorito, a Portacomaro Stazione, prima che la famiglia migrasse in Argentina.

La città di Asti gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, e un comitato locale gli aveva dedicato una bottiglia speciale di Grignolino, il “Laudato”. Ora, tra quelle colline, il suo ricordo si fa ancora più vivo, nella voce di chi l’ha conosciuto da vicino. (PRIMANOTIZIE)

Autore

Exit mobile version