back to top
giovedì, Febbraio 6, 2025
Home Blog Pagina 183

L’H160 della All Nippon Helicopter completa il primo volo

0

MARIGNANE –  L’H160 dell’operatore All Nippon Helicopter (ANH) ha effettuato il primo test di volo, della durata di 95 minuti, all’aeroporto di Marsiglia, in Provenza. Il successo del volo inaugurale apre la strada all’entrata in servizio dell’elicottero in Giappone.

ANH opera una flotta di elicotteri composta da sei AS365 e cinque H135 per le riprese televisive aeree destinate alle stazioni televisive di tutto il Giappone. Questo H160 sostituirà uno dei suoi AS365.

“Siamo lieti di vedere il successo del volo inaugurale del primissimo H160 del Giappone, e non vediamo l’ora che questo elicottero di nuova generazione svolga un ruolo importante nelle nostre missioni a livello nazionale”, ha dichiarato Jun Yanagawa, Presidente di ANH. “Dall’introduzione dell’elicottero AS365 tre decenni fa, le esigenze del mercato delle riprese televisive aeree sono in costante evoluzione e sono notevolmente migliorate. Questo elicottero H160 all’avanguardia è un arrivo tempestivo per le nostre operazioni”.

L’H160 ha ottenuto il certificato di tipo dall’Agenzia per la sicurezza aerea dell’Unione Europea (EASA) nel luglio 2020, mentre la certificazione della Japan Civil Aviation Bureau (JCAB) è prevista per l’inizio del 2021. L’installazione e la personalizzazione delle attrezzature specializzate saranno effettuate presso la struttura di Kobe di Airbus Helicopters nel momento della consegna dell’elicottero, prima della sua entrata in servizio.

“Siamo onorati di avere ANH come nostro cliente per il lancio dell’H160 in Giappone, mentre rinnovano la loro flotta. Questo primo volo di successo è particolarmente significativo in questo periodo senza precedenti per il settore. Ringraziamo il nostro cliente e i team coinvolti per aver dedicato il massimo impegno a questo risultato. Continueremo a fornire il nostro massimo supporto e a garantire una consegna senza intoppi ad ANH”, ha dichiarato Guillaume Leprince, Managing Director di Airbus Helicopters in Giappone.

Il mercato giapponese della riprese televisive aeree è un mercato maturo, con 87 elicotteri dedicati a tali missioni. Quasi il 70% di questi elicotteri sono prodotti da Airbus, con i modelli H125, AS365, H135 e H155 comunemente utilizzate dagli operatori. Con l’imminente introduzione dell’H160, che è dotato di caratteristiche di sicurezza aggiuntive derivanti dall’assistenza al pilota Helionix, questo elicottero porterà un ulteriore vantaggio all’operatore.

Progettato come un elicottero multiruolo in grado di svolgere un’ampia gamma di missioni come il trasporto offshore, EMS, l’aviazione privata e business, così come i servizi pubblici, l’H160 integra le più recenti innovazioni tecnologiche di Airbus. L’elicottero offre ai passeggeri un comfort superiore grazie alle pale Blue Edge insonorizzanti e all’ottima visibilità esterna a beneficio sia dei passeggeri che dei piloti.

Omicidio Yara, il legale di Bossetti: «Possibilità di accedere ai reperti è svolta epocale»

0

ROMA – Colpo di scena nel processo legato all’omicidio di Yara Gambirasio: la Cassazione ha accolto il ricorso della difesa di Massimo Bossetti sull’accesso ai reperti, annullando con rinvio le ordinanze della Corte d’assise di Bergamo. L’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“La Cassazione ha annullato un provvedimento della Corte d’Assise di Bergamo che dichiarava inammissibile la nostra richiesta di accesso ai reperti –ha spiegato Salvagni-. Finalmente la difesa di Bossetti avrà la possibilità di vedere quei reperti ed analizzarli, è una svolta epocale per il mio assistito perché si potrà andare a verificare quel dna. Il contenuto della sentenza passata in giudicato dice che non c’era più materiale da analizzare, magicamente a gennaio 2020 sono saltati fuori 54 campioni di dna degli slip e dei leggins della vittima, cioè le cose che interessano la difesa. Bossetti non si è mai potuto difendere realmente, perché mancava il confronto sulla prova scientifica. Noi abbiamo chiesto di fare delle nuove analisi con le tecnologie più moderne, in modo che quel dato potrà essere utilizzato per la nuova fase processuale che riteniamo probabile. Già adesso sarebbe possibile fare una revisione del processo, visto che i reperti che dicevano non ci fossero sono saltati fuori. Si sa che quel dna lì è tirato, ottenuto con kit scaduti, riesaminarlo significa offrire alla difesa la possibilità di scoprire gli errori, per questo volevano tenerlo nascosto. E’ un’importante rivincita anche per noi legali che siamo stati accusati di tutto e di più. L’unica cosa che potevamo fare era richiedere la perizia sul dna che aveva portato alla condanna di Bossetti, noi l’abbiamo chiesta due mesi dopo la conclusione delle indagini preliminari e ci è sempre stata negata. Adesso è fondamentale aspettare la motivazione della sentenza della Cassazione, intanto continuiamo a lavorare sulle attività di revisione e quando avremo tutto pronto decideremo il da farsi, non bisogna avere fretta, in questo caso non è buona consigliera. Bossetti mi ha detto che quando ha appreso la notizia stava per svenire, è scoppiato a piangere dalla felicità e mi ha ringraziato per aver tenuto duro e aver creduto sempre nella sua innocenza. Ha detto che quando avremo analizzato quei referti più di qualcuno gli dovrà chiedere scusa”.

Nove rapine tra ottobre e novembre, 27enne arrestato nel Napoletano

0
CARABINIERI ARRESTANO STRANIERO DOPO UNA RAPINA CON OSTAGGIO ALL' UFFICIO POSTALE DI VIA CASCINA BAROCCO, FORZE DELL' ORDINE SUL POSTO (Alberto Cattaneo, MILANO - 2008-12-30) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
CASAVATORE, Napoli – I carabinieri della Stazione di Casavatore – in forza a un provvedimento emesso dal tribunale di napoli nord su richiesta della locale procura – hanno arrestato per rapina Antonio Giannone, 27enne di Arzano già noto alle forze dell’ordine.
L’uomo è ritenuto gravemente responsabile di 9 rapine commesse nei mesi di ottobre e novembre scorso in danno di attività commerciali di Casavatore. Il 27enne agí con il 17enne r.p. già arrestato il 29 dicembre scorso.
L’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di casavatore e coordinati dalla procura della repubblica sono state sviluppate attraverso l’estrapolazione delle immagini dai sistemi di video-sorveglianza  presenti nella zona e setacciando i social network verificando vari “profili”.
Rinvenuti e sequestrati anche i capi di abbigliamento utilizzati per commettere le rapine.

Torre Annunziata: violenza di genere. Carabinieri arrestano altro figlio violento

0

TORRE ANNUNZIATA, Napoli – Continua il contrasto alla violenza di genere da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Voleva i soldi, probabilmente per comprarsi la droga, ma questa volta la madre non ne aveva e lui, 34enne di torre annunziata già noto alle forze dell’ordine, le ha sferrato un pugno all’altezza della tempia. La vittima, una donna 53enne, ormai sconfortata e rassegnata non ha potuto fare altro che chiamare i Carabinieri. I militari dell’Arma di Torre Annunziata – allertati dal 112 – sono corsi nell’abitazione teatro delle violenze e hanno arrestato l’uomo, che è stato condotto in caserma in attesa di giudizio, è stato tradotto al carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria. La donna ha raccontato ai Carabinieri anni di analoghi episodi caratterizzati da ansia e violenze. Fortunatamente se la caverà solo con qualche giorno di riposo.

Privacy: informativa sul trattamento dei dati da parte di WhatsApp nel mirino del Garante

0

ROMA – Garante della Privacy mette all’erta gli utenti dai comportamenti in materia di tutela dei dati personali adottati da WhatsApp: il messaggio con il quale la società ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati dall’8 febbraio sono poco chiari.

Nel mirino del Garante “i termini di servizio – in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo – e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali”. Elementi che l’Autorità Garante ha trovato poco chiari, portando perciò la questione all’attenzione dell’Edpb (il Board che riunisce le Autorità privacy europee) e riservandosi di intervenire, in via d’urgenza, per tutelare gli utenti italiani e far rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali.

Dai termini del servizio e dalla nuova informativa non risulta infatti possibile evincere chiaramente quali siano le modifiche introdotte, né comprendere in maniera trasparente quale sarà il trattamento dei dati dopo l’avvenuta modifica. Questo rende, di fatto, impossibile la manifestazione di in consenso consapevole, libero e informato da parte degli utenti, sempre più intimoriti e attenti in merito alla tutela dei propri dati.

Proprio la mancanza di chiarezza ha dato luogo a molta confusione: il punto più discusso è infatti l’interazione di WhatsApp con Facebook (altra applicazione in mano a Zuckerberg, che ha acquistato WhatsApp nel 2014). In Italia e nel resto d’Europa questo aggiornamento non avrà però effetti. I due enti che gestiscono il servizio sono differenti: WhatsApp Ireland per gli utenti europei e WhatsApp Inc per il resto del mondo.

Nei Paesi dell’Unione Europea in fatto di protezione della privacy vigono regole rigide fissare dalla GDPR, entrata in vigore in Europa nel maggior nel 2018.

A causa della scarsa chiarezza e informazione in tal senso, il panico che si è diffuso ha spinto molti utenti a migrare verso altre piattaforme. Il fondatore di Telegram, Pavlov Durov, ha fatto sapere che Telegram ha registrato un aumento di 25 milioni di utenti nelle ultime 72 ore.

Attenzione, però, al servizio che si sceglie: sempre meglio optare per servizi con messaggi crittografati.

Crisi di governo, Scilipoti: «Ce ne fossero di responsabili come me in parlamento»

0

ROMA – Domenico Scilipoti, il senatore di Idv che nel dicembre 2010 lasciò Antonio Di Pietro per ‘salvare’ il Berlusconi quater da un’inevitabile crisi al buio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sui responsabili. “Oggi sono molti a parlare di responsabili e di me, usando il termine ‘responsabile’ come un luogo comune non positivo –ha affermato Scilipoti-. Io dico: ce ne fossero di Scilipoti in parlamento, perché è stato un precursore dei tempi, dimostrando che il parlamentare deve rispondere al Paese e non alle lobby. Ci sono delle risposte da dare al Paese, a cominciare dal Recovery. Oggi i parlamentari devono rispondere al Paese, i partiti devono capire che il noi viene prima dell’io. Il Paese non può andare in crisi in questo momento delicato, non si può andare ad elezioni adesso. Oggi responsabili dovrebbero essere tutti, ci dovrebbe essere un impegno da parte di tutti per superare questa fase di emergenza e poi portare il Paese alle elezioni. Io oggi sono un medico del territorio, sono in prima linea contro il covid come tantissimi altri medici, rischiamo la vita giornalmente, facciamo poche parole ma molti fatti, io sono per costruire e dare risposte concrete, non mi piacciono le parole buttate al vento di chi parla senza conoscere i fatti”.

Sul premier Conte. “Io non lo conosco. Si è trovato in una situazione delicata, difficile, altri non so come avrebbero reagito, lui sta reagendo, sta cercando di portare il Paese fuori dalle difficoltà. In questo momento bisognerebbe essere tutti uniti e lavorare per il Paese. Ognuno di noi ha delle posizioni nobili, ma oggi destra e sinistra dovrebbero stare insieme in un programma comune a scadenza per ritornare alle urne quando sarà possibile farlo”.

Crisi Governo: Renzi insiste «Conte non ha i numeri in Parlamento»

0

ROMA – Matteo Renzi dopo aver provocato la crisi di Governo in piena pandemia non sembra ravvedersi ed in un’intervista alla “Stampa” attacca: «Magari avranno la vittoria numerica,ma io ho scelto una strada politica, Conte ha scelto l’azzardo. Governare mettendo assieme Mastella e la De Petris di Leu non sarà facile». «Non mi pare che abbia i numeri – dice ancora l’ex premier –  Ma se li avrà, auguri». “«Resta un fatto,però: se non prende 161 vitu – aggiunge Renzi nell’intervista – tocca a un governo senza Conte». Poi commenta le parole del segretario del Pd  Zingaretti, che lo definisce inaffidabile: «Ho utilizzato verso Conte parole molto più gentili di quelle che usava Zingaretti su di lui nei nostri colloqui privati». Ovviamente colloqui che erano privati e che ora non lo sono più segno dell’inequivocabile stile renziano.

Bancarotta e riciclaggio: 11 arresti dei carabinieri del Ros

0

ROMA – I Carabinieri del Ros, con il supporto dei comandi provinciali territorialmente competenti, stanno eseguendo misure cautelari emesse dal tribunale di Roma nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili dei reati di trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, reati commessi per agevolare l’associazione mafiosa “Cosa nostra”. Nello stesso contesto viene anche eseguito un provvedimento di sequestro beni.

Bari: si riaprono le porte del carcere per Radames Parisi e Antonio De Fano

0

BARI – Dopo le misure eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, nella prima decade del mese di dicembre scorso, nell’ambito della cosiddetta operazione Rewind”,  a carico di quattro soggetti, destinatari di ordinanze di ripristino della custodia cautelare in carcere, in sostituzione di quella degli arresti domiciliari a seguito delle continue violazioni delle prescrizioni imposte dai Giudici di Bari, si registrano ancora due arresti eccellenti effettuati nei giorni scorsi.

Si tratta di PARISI Radames, classe 84, detto “Mames” (procugino del noto PARISI Savino) e DE FANO Antonio, 36enne, detto Ciccigomma. Anche nei confronti dei due, nell’ambito della manovra investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Bari, volta a verificare la sussistenza di processi di riassetto dei gruppi criminali operanti su Japigia e la riorganizzazione dei traffici illeciti, è stata accertata la violazione delle prescrizioni imposte dalle misure cautelari conseguenti alle operazioni di servizio, condotte da Polizia e Carabinieri il 07.10.2019 ed il 02.12.2019 e con le quali era stato inferto un duro colpo ai clan Parisi e Palermiti.

Il GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, concordando con le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri, ha ora ripristinato la misura cautelare inframuraria, in luogo di quella domestica, nei confronti dei due soggetti, i quali sono stati tradotti presso la casa circondariale del capoluogo pugliese.

Meridbulloni Castellammare: la sottosegretaria Mise Alessandra Todde «non possiamo accettare che cessi l’attività»

0

ROMA – Si è svolto oggi al Mise in videoconferenza il tavolo sulla MeridBulloni. All’incontro, presieduto dalla Sottosegretaria Alessandra Todde, hanno partecipato il Ministero del Lavoro, la Regione Campania, il sindaco di Castellammare di Stabia, l’azienda e le organizzazioni sindacali.

“Credo sia importante chiarire alcuni temi. Abbiamo deciso di coinvolgere questa azienda in un tavolo nazionale di mediazione perché per noi è importante salvaguardare un sito in un territorio così impoverito di attività produttive come Castellammare di Stabia. È importante che il Mise monitori la situazione ascoltando gli attori coinvolti e le ragioni delle parti con chiarezza sull’obiettivo: il mantenimento del sito produttivo, eventualmente con una reindustrializzazione, per salvaguardare i lavoratori e la produzione”, dichiara la Sottosegretaria Alessandra Todde.

“Le aziende vanno aiutate risolvendo il problema direttamente alla radice, per questo siamo consapevoli che bisogna intervenire in modo che il gruppo rimanga competitivo. Ma non possiamo accettare che un sito come quello in questione, che ha una storia e che rappresenta una realtà importante per la Campania, possa cessare l’attività. Lavoriamo con lo scopo di costruire una soluzione concreta, in modo che si individui un percorso condiviso che garantisca un futuro sia allo stabilimento di Castellammare che ai lavoratori”, aggiunge la Todde.

“Il Governo, in sinergia con la Regione e la città, ha garantito che metterà a fattor comune tutti gli strumenti di supporto necessari di cui dispone. Riaggiorneremo il tavolo nei prossimi giorni in modo da valutare, con il Ministero del Lavoro e con le Istituzioni locali, quale sia il miglior percorso da intraprendere”, conclude la Todde.