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venerdì, Febbraio 7, 2025
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“Free Patrick Zaki, prisoner of conscience” anche Bologna, Lecce, Bari, Brindisi, Napoli, Palermo, Taranto e Torino aderiscono al contest

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ROMA – Dopo Bologna e Lecce anche le amministrazioni comunali di Bari, Brindisi, Napoli, Palermo,Taranto e Torino aderiscono ufficialmente al contest “Free Patrick Zaki, prisoner of conscience”. C’è tempo, infatti, fino a giovedì 28 gennaio per partecipare con un manifesto (formato 50×70 cm) all’edizione speciale del concorso internazionale di comunicazione sociale “Poster For Tomorrow“, ideata da Amnesty International Italia, dal festival salentino Conversazioni sul futuro dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con il Festival dei Diritti Umani di Milano e l’Associazione Articolo 21, con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e con l’adesione di numerose amministrazioni pubbliche e altri partner.

L’obiettivo del contest è quello di unirsi, con il linguaggio dell’arte e della creatività, alle donne e agli uomini che nel mondo chiedono a gran voce l’immediata liberazione dello studente egiziano dell’Università di Bologna. Patrick Zaki è in carcere da circa un anno nel suo Paese come prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. I dieci migliori poster, selezionati da una giuria internazionale, saranno poi affissi a partire da domenica 7 e lunedì 8 febbraio – anniversario del primo fermo e della convalida dell’arresto – a Bologna (che ha conferito la cittadinanza onoraria allo studente) e nelle altre città e nei luoghi pubblici e privati che aderiranno all’iniziativa.

La giuria è composta dal designer Armando Milani, una delle più importanti figure internazionali della grafica italiana, dalle giornaliste Annalisa Camilli, Francesca Mannocchi,Marta Serafini, Laura Cappon, dal giornalista Riccardo Luna, dalla designer canado-italiana, advisor di Poster for Tomorrow Ginette Caron, dall’architetto, designer e curatore indipendente Marco Rainò, dall’artista e attivista Gianluca Costantini, dalla graphic journalist italotunisinaTakoua Ben Mohamed, dall’attivista Maryam Al Khawaja (Bahrein), dall’artista e attivista iraniano che vive e lavora in Francia Kianoush Ramezani e da un gruppo di designer e graphic designer formato da Marisa Gallen (Spagna), Cédric Gatillon (Francia), Mila Mars Melank(Bosnia ed Erzegovina), Francesco Poroli (Italia), Pavel  Pisklakov (Russia), Teresa Sdralevich(Belgio), Agnieszka Ziemiszewska (Polonia).

L’APPELLO
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di “Women’s and Gender Studies”) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, viene fermato all’Aeroporto del Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall’Italia. Dopo diverse ore di sparizione forzata, ricompare il giorno dopo, 8 febbraio, di fronte alla procura della città di Mansura per la convalida dell’arresto. Il mandato di cattura contiene le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si tengono però solo a luglio. Nella seconda, quella di domenica 26, il giovane studente – visibilmente dimagrito – incontra i suoi avvocati per la prima volta dal 7 marzo. Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, vede sua madre, per un breve colloquio. Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo annuncia il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare. Il 19 dicembre Patrick incontra nuovamente la madre nel carcere di Tora. «Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna», le racconta. In questi mesi la famiglia ha ricevuto solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che il ragazzo aveva scritto e inviato. Noi riteniamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. Dedichiamo questa iniziativa a tutte le persone prigioniere di coscienza rapite, torturate, sparite, recluse ingiustamente. E a tutte le giovani e i giovani che girano il mondo per studiare, ricercare, condividere, costruire una società migliore.

I PROMOTORI
Amnesty International è un’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani. Lo scopo di Amnesty International è quello di promuovere, in maniera indipendente e imparziale, il rispetto dei diritti umani sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani e quello di prevenirne specifiche violazioni.

Poster For Tomorrow nasce nel 2009 come un modo, per un gruppo di designer, di attirare l’attenzione sul tema della censura diffusa in tutto il mondo. Rapidamente si è trasformato in un movimento internazionale per promuovere il diritto alla libertà di espressione di ogni uomo e donna, l’abolizione della pena di morte, il diritto all’istruzione, l’uguaglianza di genere, il diritto alla casa e al lavoro. Nel corso di questi anni si è creata una vasta comunità di designer attivamente coinvolti nella comunicazione sociale e sono stati organizzati oltre 100 dibattiti, 1500 mostre e oltre 300 workshop in scuole e università in tutto il mondo. Nelle prime undici edizioni del concorso sono stati inviati oltre 45mila poster da tutto il mondo.

Da quasi dieci anni, l’associazione culturale DIV – Diffondiamo idee di valore promuove l’organizzazione di eventi sociali e culturali in Puglia. I suoi progetti principali sono il festival multidisciplinare “Conversazioni sul futuro” (dal 2013) e la rassegna di giornalismo e comunicazione politica “Io non l’ho interrotta” (dal 2015).

Grottaferrata in prima linea nel progetto “Biovie”

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GROTTAFERRATA, Roma – La Città di Grottaferrata in prima linea nel progetto  “Biovie: un modello di mobilità sostenibile attraverso i luoghi vitali dei Castelli Romani” la cui conclusione della prima fase dei lavori è stata presentata in un workshop on line al quale hanno preso parte tutti i principali stakeholder istituzionali contattati e coinvolti per la realizzazione della prima ciclabile che attraverserà parte dei Castelli Romani.

Ciampino è il comune capofila del progetto e insieme a Grottaferrata sono coinvolti Albano Laziale e Marino, oltre ai Municipi VI e VII del Comune di Roma.

Il progetto  si articola su due linee di attività: la mobilità multimodale e la mobilità intelligente e sostenibile.

Gli impatti attesi alla conclusione del progetto sono i seguenti :

  • migliorare l’accessibilità in uno degli ambiti maggiormente strategici dell’area metropolitana, ovvero circolare agevolmente nell’area accedendo facilmente ai luoghi, alle funzioni e ai servizi dell’area della vita, della scuola e del lavoro;
  • migliorare la vivibilità, ovvero consentire la vita in un’area piacevole, sicura e salubre, garantire un sistema di mobilità con spazi liberi dal traffico motorizzato e con bassi livelli di incidenti, di rumore e di inquinanti atmosferici dannosi per la salute;
  • supportare la diffusione della cultura e dei principi della mobilità sostenibile nelle scuole;
  • migliorare le competenze e capacità della PA di gestire processi di consultazione e partecipazionecon stakeholder qualificati e cittadini in ambiti specifici del territorio metropolitano;
  • sostenere la diffusione di metodologie condivise per l’attuazione di politiche di mobilità sostenibile.

Per Grottaferrata sta seguendo l’evolversi dei lavori l’assessore Gianluca Santilli, noto esperto Internazionale di bikeconomy e mobilità il quale a latere del workshop ha dichiarato: ”La mobilità smart e la sostenibilità saranno assi portanti del nostro futuro ed elementi cardine dei progetti più innovativi, finalizzati a valorizzare anche economicamente centri urbani e territori. Il progetto Biovie, al quale ha aderito anche Grottaferrata, va in questo senso e potrà garantire a tutta l’area dei Castelli Romani uno straordinario sviluppo”.

Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti sottolinea da parte sua l’impegno della sua Amministrazione in questa direzione.  “Abbiamo sempre creduto, tanto da renderlo un obiettivo programmatico, nella forte ciclabilità del nostro territorio. Abbiamo realizzato convegni, presentato progetti su sentieri e in particolare sullo sviluppo del percorso Grotta-Frascati. Oggi il mio plauso va a chi, anche con il nostro apporto di qualità, sta portando avanti il progetto su scala provinciale coi Castelli come punto di unione e bellezza tra Roma e la provincia sud, un asse di sole e natura che grazie alle presenza di una realtà capofila come Ciampino può veramente dare uno slancio generale, anche in termini di infrastrutture e servizi per i trasporti del domani. Non resta dunque che continuare a camminare – conclude il sindaco – o meglio ancora a passeggiare spediti, magari  in bicicletta, verso un futuro necessario oltre che possibile”.

Ambiente Forlì-Cesena. Piccinini (M5s): “La Giunta riveda le autorizzazioni per l’impianto avicolo di San Mauro Pascoli”

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Silvia Piccinini (M5s)

BOLOGNA – La consigliera Silvia Piccinini (M5s) pone alcune domande alla Giunta sull’allevamento avicolo che dovrebbe sorgere a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena). In una interrogazione, la consigliera pentastellata chiede se la Regione “intenda rivedere il percorso fin qui seguito e sottoporre a nuovi e ulteriori approfondimenti l’ipotesi autorizzativa del maxi allevamento avicolo nel territorio di San Mauro Pascoli; per quale motivo l’Azienda AUSL Romagna, pur essendo stata regolarmente convocata, non avrebbe partecipato ai lavori conclusivi della Conferenza di Servizi e non avrebbe rilasciato il parere vincolante igienico sanitario; se possa escludere la negatività dell’impatto ambientale sul territorio in termini di disagi per i cittadini causati dai cattivi odori, dalla formazione di polveri e rumori, esistente come richiamato dagli stessi progettisti”.

Secondo Piccinini, c’è una “fortissima preoccupazione” dei cittadini che non sono stati ascoltati. Dopo aver ottenuto l’Autorizzazione integrata ambientale, di recente la Giunta ha dato l’ok alla “delibera con il provvedimento autorizzatorio unico” che comprende anche la Via, ma solo pochi giorni fa c’è stato un incontro con i cittadini: “Per mesi, quindi, è stata svolta una valutazione tecnica e sono stati assunti provvedimenti autorizzatori senza avere ascoltato la voce dei cittadini”.

L’impianto, continua la consigliera M5s, in base alla proposta e all’autorizzazione Arpae si “estenderebbe su una superficie di quasi 15 mila metri quadri, articolato in 5 capannoni con una capienza di 294 mila polli, determinando un oggettivo e consistente impatto sul territorio, già segnato dalla presenza di numerosi altri allevamenti”.

Nell’unico incontro con gli abitanti, sottolinea Piccinini, i progettisti dell’azienda non hanno parlato di possibili impatti derivanti dall’attività e hanno spiegato che ci saranno opere di mitigazione e di compensazione (in prospettiva c’è la costruzione del palazzetto dello sport) e le istituzioni “hanno insistito proprio sull’assenza o l’assoluta trascurabilità degli impatti stessi”.

Enea brevetta il nuovo contatore intelligente Idro Smart Meter, per monitorare i consumi d’acqua in casa

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ROMA – Fornire al consumatore informazioni dettagliate sui propri consumi idrici in casa per individuare eventuali malfunzionamenti e consentire un possibile risparmio. È questo l’obiettivo di Idro Smart Meter, il nuovo contatore intelligente brevettato da ENEA per integrare in una Smart Home anche i dati sull’acqua, oltre a quelli su elettricità e gas.

“Da alcuni anni si parla di smart meter, ovvero contatori intelligenti, riferendosi in genere ai contatori dell’energia elettrica e del gas, meno a quelli idrici. L’utilizzo dell’Idro Smart Meter è in effetti facilmente integrabile in una Smart Home, provvedendo così all’automazione della gestione della risorsa idrica per individuare e prevenire consumi nascosti non richiesti e per scongiurare allagamenti improvvisi, soprattutto in assenza dell’utente”, spiega Sabrina Romano, ricercatrice ENEA del Laboratorio Smart Cities and Communities.

Idro Smart Meter prevede una componente “hardware” da installare al posto (o subito a valle) del contatore dell’acqua preesistente e un’altra software implementata su una piattaforma cloud, dove risiedono i programmi di calcolo e vengono integrate le informazioni provenienti anche dagli altri contatori presenti nell’abitazione.

Il software prevede una fase di apprendimento dei profili dei carichi idrico, elettrico e gas specifici dell’abitazione monitorata.

“Il sistema così strutturato è in grado di individuare perdite sia di bassa portata che massive, quest’ultime da imputare ad una rottura improvvisa, al fine di inviare allarmi e, se abilitato, anche di chiudere l’impianto azionando un’elettrovalvola per bloccare l’afflusso dell’acqua nell’abitazione”, conclude Romano.

Il sistema hardware è anche dotato di Energy Harvesting[1] assolutamente sufficiente ad assicurare il completo funzionamento del sistema, con l’unico onere della sostituzione della batteria tampone ogni quattro anni circa.

Un processo partecipativo da avviare in Oltrarno: la proposta di Idra gradita al presidente del Quartiere 1 di Firenze

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FIRENZE – Propositiva, collaborativa, indipendente: così si è presentata ieri mattina al presidente del Quartiere 1 di Firenze, che contiene il tesoro del Centro storico Unesco, l’associazione ecologista Idra, che a Maurizio Sguanci aveva chiesto un colloquio sul tema delicatissimo della trasformazione urbanistica, attualmente allo studio degli organi tecnici e delle sedi politiche del Comune, di un vasto complesso edilizio e verde: l’ex Scuola di Sanità militare in Costa S. Giorgio. Confinante con Palazzo Pitti, il giardino rinascimentale di Boboli, il Forte mediceo di Belvedere, l’ex Caserma “Vittorio Veneto” è in realtà un bene architettonico di significativo pregio storico, artistico e paesaggistico, utilizzato dal Ministero della Difesa fino al 1998 e quindi di fatto sconosciuto ai fiorentini. Acquistato nel 2015 dall’imprenditore argentino Alfredo Lowenstein, per la peculiarissima posizione risulta fortemente attrattivo (e dunque soggetto al rischio concreto di utilizzazioni improprie), ma è al tempo stesso in stato di avanzato degrado, e meritevole dunque di un intervento sapiente di recupero e valorizzazione.

L’associazione Idra ha raccolto in questi mesi un diffuso e trasversale malessere civico fra gli abitanti del luogo, hanno spiegato al primo cittadino del Quartiere Girolamo Dell’Olio e Sabina de Waal, i referenti di Idra, intervenuti all’incontro insieme a Claudia Bernabei, esponente del gruppo di cittadinanza attiva saldatosi attorno all’obiettivo della trasparenza sul destino dell’ex Caserma. Il vulnus più grave appare essere infatti quello della carente informazione sulle fasi e i contenuti del procedimento urbanistico in corso.

Un malessere al quale si è aggiunta – nel più ampio contesto nazionale e internazionale – una preoccupazione anche di tipo culturale, per le conseguenze che potrebbe generare in questo prezioso spicchio Unesco una pianificazione non sufficientemente rispettosa dei valori del contesto. Si consideri infatti, se non altro, la dimensione dell’intervento fin qui prospettato, hanno suggerito de Waal, Bernabei e Dell’Olio: una destinazione quasi monoculturale, a turistico ricettivo, dell’86% degli oltre 16.000 metri quadri del manufatto, con 300 posti letto, opere, parcheggi e servizi previsti in sotterraneo, collegamenti ‘privati’ fra l’albergo di progetto, Palazzo Pitti e Forte Belvedere attraverso il giardino del Tribolo. Non sembra trattarsi di un’ipotesi plausibile nei termini in cui è stata proposta fin qui, considerando la delicatezza dei luoghi, le caratteristiche della viabilità collinare e gli impatti che la cantierizzazione determinerebbe sulla stessa (soprav)vivibilità di coloro che vi abitano o lavorano. Sembra legittimo dubitare che un intervento come quello apparentemente proposto dalla nuova proprietà del bene possa persino definirsi auto-sostenibile da un punto di vista imprenditoriale in un arco di tempo ragionevolmente ravvicinato.

Ecco perché Idra ha in animo di presentare al Consiglio regionale della Toscana, attraverso lo strumento della Autorità per la garanzia e la promozione della partecipazione, un progetto di percorso condiviso che comporti un coinvolgimento della popolazione ampio e inclusivo, come strumento di crescita di consapevolezza e di capacità propositiva. In una prospettiva integrata di rigenerazione urbana, si perseguirebbe in tal modo l’obiettivo di facilitare, a partire dalla conoscenza dei dati e delle ipotesi di progetto fin qui formulate, l’interlocuzione fra istituzioni e comunità, valorizzando i punti di vista e i contributi di tutti i portatori di interessi. Non farebbe forse bene alla salute del quartiere, e in particolare dell’Oltrarno, discutere – a partire dall’analisi di questa criticità/opportunità – il tema della vivibilità e dell’accessibilità, della fruizione sociale e culturale, della tutela, del recupero e della manutenzione dell’intera area? Potrebbe chiamarsi “Laboratorio Belvedere”: uno spazio democratico scevro da aloni ideologici, al quale proporre il contributo – perché no? –  delle scuole (pensiamo ad esempio al Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino) e dell’Università (a partire dalla Facoltà di Architettura).

E’ stata quindi particolarmente gradita la disponibilità del Quartiere ad aprire un percorso di ascolto attestata ieri mattina dal presidente Sguanci, al termine del colloquio, allo scenario proposto. Idra ha da parte sua evidenziato con soddisfazione come il Quartiere 1 sia il solo soggetto amministrativo che, a Firenze, ha sottoscritto il Protocollo d’intesa Regione – Enti locali, in attuazione della legge 46, istitutiva della partecipazione. Avvalendosi anche delle prerogative che derivano da questo protocollo, è stato osservato dai partecipanti all’incontro, sarà possibile fruire della disponibilità di luoghi e locali per lo svolgimento delle attività previste dal processo partecipativo e dare concretezza all’intento, che quel protocollo disciplina, di “promuovere forme di collaborazione con i cittadini e residenti in vista di presentazione di progetti partecipativi comuni”.

A breve, nuovi appuntamenti operativi sono stati concordati col presidente Sguanci nella direzione ipotizzata. A partire da quello con la Commissione Territorio del Quartiere e con l’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione.

Covid. Rontini (Pd): “Sui vaccini dare priorità a persone con malattie polmonari interstiziali”

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Manuela Rontini - Pd

BOLOGNA – “Vaccinare con urgenza contro il Covid-19 le persone che sono affette da malattie polmonari interstiziali e in particolare chi soffre di fibrosi polmonare”.

A chiedere, con un’interrogazione, all’esecutivo regionale di sollecitare il governo nazionale per garantire maggiori tutele a questa categoria di persone particolarmente vulnerabili è Manuela Rontini del Partito democratico.

“I pazienti che convivono con fibrosi polmonari interstiziali sono tra le persone più vulnerabili e di conseguenza a più alto rischio in questa fase: recenti studi hanno infatti dimostrato che hanno il 60 per cento di probabilità in più di morire se ricoverati in ospedale a causa del Covid-19”, sottolinea la consigliera.

La fibrosi polmonare interstiziale (forma di polmonite idiopatica interstiziale che provoca una fibrosi polmonare progressiva), si legge nell’atto ispettivo, “colpisce circa 5 milioni di pazienti nel mondo: si stima che la prevalenza sia lievemente più elevata negli uomini (20 ogni 100mila) rispetto alle donne (13 ogni 100mila). L’esordio di queste malattie avviene mediamente verso i 66 anni, quindi in un’età in cui i soggetti colpiti sono comunque già naturalmente più vulnerabili agli effetti del virus”.

Covid: Coldiretti, agricoltura italiana prima in Europa

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ROMA – L’agricoltura italiana si classifica nel 2020 al primo posto in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi di euro davanti a Francia (30,2 miliardi di euro) e Spagna (29,3 miliardi di euro), anche se pesano gli effetti dell’emergenza Covid, con un calo del valore aggiunto lordo ai prezzi base del 6,1% in volume, e le unità di lavoro che sono diminuite del 2,4%. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2020.

 

Sulla manodopera – sottolinea la Coldiretti – si sono sentiti gli effetti della chiusura delle frontiere in un settore con una forte presenza di lavoratori stranieri, anche per la mancanza di strumenti flessibili come i voucher semplificati per consentire pure a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

 

Sui risultati economici del settore ha pesato la drastica riduzione dell’attività che – continua la Coldiretti – riguarda la vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi.

 

Perdite dirette e pesanti si sono avuti nel comparto del florovivaismo con le chiusure e lo stop a cerimonie ed eventi che hanno costretto a portare al macero fiori e piante mentre l’agriturismo è stato travolto dal crollo del turismo e dalle chiusure forzate con perdite stimate in almeno un miliardo di euro Si sono inoltre verificati – continua la Coldiretti – gravi fenomeni speculativi, come rilevato anche dall’Antitrust per esempio sul prezzo del latte ma anche in altri settori dove i compensi riconosciuti agli agricoltori sono scesi anche sotto i costi di produzione.

 

Vanno infine segnalati gli effetti dell’aumento dei costi che, ancora una volta, ha colpito soprattutto le stalle per l’impennata delle quotazioni delle materie prime per i mangimi con il 2020 che si è chiuso con un balzo nelle quotazioni internazionali dei principali prodotti agricoli, dal mais che registra il  massimo incremento del decennio alla soia che raggiunge il picco da sei anni e mezzo secondo il bilancio della Coldiretti per i contratti future alla chiusura annuale del Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di riferimento internazionale per il mercato future i delle materie prime agricole.

 

L’emergenza Covid sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime nel settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri. Proprio per i ritardi infrastrutturali in Italia – spiega la Coldiretti – si trasferiscono solo marginalmente gli effetti positivi delle quotazioni sui mercati internazionali che invece impattano molto più pesantemente sul lato dei costi per le imprese soprattutto impegnate nell’allevamento che stanno affrontando una grave crisi.

 

I risultati economici del 2020 – sottolinea la Coldiretti – confermano che l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro.

 

“Per cogliere una opportunità unica abbiamo elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini che invita a non trascurare nel recovery plan le opportunità che vengono dalle campagne  Digitalizzazione delle aree rurali, recupero terreni abbandonati, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari dai cereali all’allevamento, dalla quarta gamma  fino all’olio di oliva sono – sottolinea Prandini – alcuni dei progetti strategici elaborati dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia per la crescita sostenibile a beneficio del sistema Paese. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza e l’Italia – conclude Prandini – è prima in Europa per qualità e sicurezza dell’alimentazione dove è possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero.

Trasporti. Barcaiuolo (Fdi): “Domeniche ecologiche, sconti sui bus invece che biglietto unico”

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Michele Barcaiuolo

BOLOGNA – Riconsiderare l’iniziativa delle domeniche ecologiche e il biglietto unico valido per tutta la giornata con conseguente affollamento sui bus. Lo chiede, in una interrogazione alla Giunta, il consigliere Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia).

L’Emilia-Romagna è in zona arancione, secondo il Dpcm valido fino al 5 marzo, c’è l’obbligo di mascherina e il coprifuoco dalle 22 alle 5. Seta ha già fatto sapere che domenica 24 gennaio “in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Modena, ripropone l’iniziativa del biglietto di corsa semplice valido tutta la giornata” scrive il consigliere. Sui bus del Tpl e sui treni è previsto il riempimento non superiore al 50%, ma “la cronaca locale rileva numerose testimonianze di utenti del servizio di trasporto pubblico che riferiscono come i mezzi siano affollati e come vi sia uno scarso rispetto del distanziamento sociale previsto dalla normativa vigente”.

Barcaiuolo, pertanto, chiede alla Giunta quali siano “le ragioni che hanno spinto la Regione a incentivare tale iniziativa” e se “non consideri l’iniziativa un incentivo alla mobilità senza comprovate esigenze, in disaccordo con quanto espressamente sollecitato dalla normativa vigente”. Infine, il consigliere di Fdi vuole sapere “se la Regione non ritenga maggiormente utile alla cittadinanza attivare scontistiche per gli abbonamenti ordinari di studenti e lavoratori invece che incentivare iniziative come quella citata, alla luce del particolare momento storico che stiamo vivendo”.

Governo: marcia indietro dei parlamentari di Iv, disponibili al confronto con la maggioranza

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ROMA –  Alla fine Italia Viva sembrerebbe toranre sui propri passi e cercare in qualche modo di rientrare in maggioranza. Infatti in una nota, i parlamentari di Iv,r ibadiscono la disponibilità al confronto per uscire da “stallo istituzionale”. Nella stessa nota, si dicono preoccupati per “lo stallo istituzionale di questi giorni” e ribadiscono “la necessità di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni”. Confermano che”si muoveranno tutti insieme in modo compatto e coerente in un confronto privo di veti e pregiudizi, da e effettuarsi sui contenuti nelle sedi preposte”. Infine “ringraziano Teresa Bellanova, Elena Bonetti, Ivan Scalfarotto per la straordinaria dimostrazione di coraggio, libertà e spirito di squadra che hanno dato e stanno dando in questi giorni lottando per le idee e gli ideali non solo di Italia Viva”. Insomma sembra proprio un dietrofront che sconfesserebbe  il proprio leader Matteo Renzi.

Covid: l’Ungheria vuole acquistare il vaccino russo

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ROMA – Il primo ministro ungherese ha annunciato che firmerà di un contratto per acquistare “grandi quantità” del vaccino anti-Covid russo Sputnik V. La decisione anticipa la valutazione sul vaccino dell’Ema l’agenzia europea del farmaco, a cui è già stata presentata la pratica. L’agenzia ungherese ha dato il suo parere favorevole. La differenza dello Sputnik V con vaccini Moderna e Pfizer è che quello russo è un vaccino tradizionale a virus attenuato.