back to top
venerdì, Febbraio 7, 2025
Home Blog Pagina 178

Australia unico paese non in via di sviluppo in mappa della deforestazione globale

0

ROMA – Tra i 24 fronti di deforestazione elencati nel recente rapporto del WWF “Deforestation fronts: Drivers and responses in a changing world”l’Australia orientale compare come unica nazione non in via di sviluppo.

Lo evidenzia il WWF che a un anno dal disastro avvenuto nel 2020, sta ripercorrendo in questi giorni le tappe di quella tragedia rilanciando il progetto Regenerate Australia per rigenerare le foreste, aiutare la fauna selvatica e per fermare la distruzione degli habitat.

 

“La percentuale di foreste trasformate in coltivazioni e pascoli è aumentata vertiginosamente dopo che sono state abolite le restrizioni nel Queensland e nel New South Wales, ponendo così l’Australia orientale nell’elenco delle aree peggiori al mondo nella distruzione delle foreste”, ha dichiarato il dottor Martin Taylor, biologo della conservazione del WWF-Australia.

“Nonostante il Queensland abbia poi ripristinato nel 2018 alcune restrizioni, l’Australia orientale rimane un fronte di deforestazione e questo non cambierà finché non si interverrà per ridurre drasticamente i tassi di distruzione”.

Per quanto gli incendi boschivi australiani del 2019-20 non siano entrati nel computo dell’analisi sulla deforestazione globale effettuata nel periodo 2004 al 2017, è assai probabile che, come si afferma nel report, gli incendi boschivi aumentino a causa dei cambiamenti climatici che determinano stagioni secche sempre più lunghe ed estreme.

 

Nei 13 anni dal 2004 al 2017, è stata deforestata un’area 6 volte la dimensione della Tasmania, oltre 43 milioni di ettari. Il rapporto afferma che “l’allevamento di bestiame” (l’abbattimento di alberi per creare pascoli per il bestiame) è stato “di gran lunga il fattore più significativo” della perdita o del degrado delle foreste nell’Australia orientale. Un’altra importante causa è la produzione di legna che, secondo il rapporto, “è ancora oggi molto intensa in alcuni luoghi” nell’Australia orientale.

Le foreste dell’Australia orientale sono state dichiarate un hotspot globale della biodiversità, anche in virtù della presenza di specie uniche come il koala, e subiscono un’enorme pressione a causa della deforestazione per attività economiche e degli incendi.

 

“La distruzione delle foreste era già un fatto grave per tutto il paese, ma gli incendi del 2019-20 hanno aggravato enormemente la situazione. Proprio per questo il WWF Australia ha lanciato Regenerate Australia, il più grande programma di rigenerazione della natura e della fauna selvatica nella storia della nazione. Per fermare l’estinzione di specie uniche al mondo, l’Australia deve intensificare gli sforzi per proteggere gli habitat forestali critici, in particolare conservando gli ultimi rifugi non toccati dalle fiamme e sostenendo la rigenerazione di quelli distrutti dagli incendi. Il WWF chiede che l’Australia esca definitivamente dal famigerato elenco dei fronti di deforestazione. Ciò non accadrà fino a quando le leggi e le misure di salvaguardie cancellate nell’ultimo decennio non verranno ripristinate e fino a quando la legislazione ambientale nazionale non inizierà ad essere pienamente e concretamente applicata” – ha continuato Taylor.

 

Nel suo rapporto Pervasive Inaction Taylor denuncia anche l’insufficiente applicazione della legge ambientale nazionale: solo tra il 2016 e il 2018, nel Queensland, sono stati distrutti quasi 250.000 ettari di habitat di specie minacciate. Secondo Taylor le affermazioni che indicano un’espansione dell’area forestale in Australia sono fuorvianti poiché “si basano sulla classificazione della ricrescita giovane, cioè, piante alte pochi centimetri rispetto alla foresta. Si tratta di alberelli alti fino al ginocchio che non ‘bilanciano’ la distruzione in corso di foreste vecchie di decenni o secoli”, ha concluso.

Marina Militare: open day in Accademia Navale di Livorno sabato 23 gennaio

0

LIVORNO – Sabato 23 gennaio 2021, l’Accademia Navale di Livorno organizzerà un Open Day virtuale rivolto a tutti coloro che vorranno conoscere da vicino la vita degli allievi ufficiali della Marina Militare.

I visitatori si potranno collegare a distanza interagendo con gli allievi e con gli ufficiali dell’Istituto che guideranno i partecipanti attraverso un tour dei luoghi simbolo dell’Accademia Navale (verranno proiettati filmati della Biblioteca, della Sala Storica, del Simulatore di Plancia e più in generale di tutte le attività che contraddistinguono la giornata tipo in Accademia) illustrandone le peculiarità formative.

Verranno inoltre presentati briefing sulle modalità di ammissione alla 1ª classe dei Ruoli Normali e sulle opportunità di carriera in Marina Militare.

E’ infatti ancora aperto il concorso per l’accesso alla 1^ classe dei Corsi Normali dell’Accademia Navale di Livorno, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 02 del 08-01-2021 con possibilità di iscrizione fino al 16 febbraio 2021.

Potranno presentare la domanda tutti i giovani di età compresa tra i 17 e i 22 anni non ancora compiuti, in possesso di cittadinanza italiana, di un diploma di Scuola Media Superiore, oppure in procinto di conseguirlo alla fine del corrente anno scolastico.

Lavia, Cisl Cosenza: dati Inps su ammortizzatori sociali e ripartenza

0

COSENZA – «Il quadro delineato dai dati pubblicati in questi ultimi giorni dall’Osservatorio statistico INPS sugli ammortizzatori sociali – afferma in una nota il Segretario generale dell’UST Cisl di Cosenza, Giuseppe Lavia – è impietoso. In tutto il Paese, da aprile a dicembre 2020, sono state autorizzate oltre 4 miliardi di ore di ammortizzatori sociali con causale emergenza sanitaria Covid.

In Calabria, nel solo dicembre 2020, tra Cassa Integrazione Guadagni (CIG) e Fondo d’Integrazione Salariale (FIS) sono state autorizzate 5,6 milioni di ore di ammortizzatori. In tutto il 2020, quasi 34 milioni di ore di CIG; nel 2019 erano state 3.290.000. Le ore di FIS autorizzate in Calabria nel 2020 sono state 17,5 milioni; nel 2019 erano state circa 265.000.

In provincia di Cosenza si contano 12.218.000 ore autorizzate di CIG nel 2020; nel 2019 erano state circa 772.000. Dietro questi numeri si coglie per i prossimi mesi, sul piano dell’occupazione, la reale dimensione del rischio di un’ecatombe che occorre evitare a tutti i costi, rafforzando il sostegno a lavoro e imprese, come è stato chiesto al Governo dai sindacati confederali.

In altre cifre fornite dall’Inps – evidenzia ancora il Segretario provinciale della Cisl di Cosenza – si colgono ulteriori aspetti del disagio sociale nel nostro territorio.

In base ai dati dell’Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza, in Calabria i nuclei familiari beneficiari di almeno una mensilità di RDC salgono dai 66.836 del 2019 ai 92.998 del 2020, con un importo medio di 550 euro e un coinvolgimento nel 2020 di 231.000 persone; nel 2019 erano state 176.000. Nella provincia di Cosenza nel 2019 erano 23.700 i nuclei familiari che avevano percepito almeno una mensilità di RDC, per circa 60.000 persone coinvolte. Nel 2020 il numero è salito a 33.000 nuclei, interessando oltre 78.000 persone.

Il Reddito di emergenza ha coinvolto in Calabria oltre 23.000 nuclei familiari, di cui quasi 9.000 nella provincia di Cosenza.

Ma questi numeri sono solo la punta di un iceberg sotto il quale – prosegue Giuseppe Lavia – c’è una situazione sociale drammatica che necessita di interventi urgenti. Occorre sbloccare le risorse ferme e gli investimenti, aprire i cantieri, accelerare l’utilizzo dei fondi comunitari. Non c’è tempo da perdere.

Nel ciclo di programmazione 2014-2020, ci sono complessivamente per la Calabria 8,7 miliardi di euro, di cui 4 miliardi per le infrastrutture; sono previsti 2027 progetti, di cui 1625 in corso. I progetti portati a termine sono 38; quelli non avviati 351; quelli in fase iniziale 500. Per la provincia di Cosenza, troviamo, nel ciclo di programmazione 2014-2020, 560 progetti relativi alle infrastrutture. Soltanto 10 sono i progetti conclusi; 433 quelli in corso; 115 quelli non avviati, di cui 62 sull’Ambiente.

C’è poi il gravissimo ritardo sui progetti del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione su cui riflettere ed intervenire, perché su 280 progetti, 95 non sono stati avviati. Occorre affrontare il problema con determinazione. C’è, infatti, un lungo elenco di opere non avviate, finanziate con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, che hanno come soggetto programmatore la Regione Calabria e come destinatari i Comuni. Alcuni esempi: 5,6 milioni per la depurazione a Bisignano; 3,8 a Roggiano; 3 milioni a Lattarico; 2 milioni per Luzzi; 2,2 per San Demetrio Corone. 5 milioni per la bonifica di una ex discarica a Rende.

Per fronteggiare l’emergenza – conclude il Segretario della Cisl di Cosenza, Lavia – bisogna programmare la ripartenza. È il compito che attende il nuovo Governo regionale, che dovrà essere all’altezza della sfida».

Airbus adatta i suoi tassi di produzione in risposta al contesto del mercato

0

TOLOSA – Airbus SE (simbolo di borsa: AIR) aggiorna i tassi di produzione per gli aeromobili della Famiglia A320 in risposta all’attuale contesto di mercato.

I nuovi tassi di produzione medi per la Famiglia A320 porteranno ora a un graduale aumento della produzione, che passerà dagli attuali 40 al mese a 43 nel terzo trimestre e 45 nel quarto trimestre del 2021. Questo nuovo piano di produzione rappresenta un incremento più lento dei 47 aeromobili mensili inizialmente previsti da luglio.

Il tasso di produzione dell’A220 aumenterà da quattro a cinque aeromobili al mese dalla fine del primo trimestre del 2021, come precedentemente pianificato.

La produzione degli aeromobili widebody dovrebbe rimanere stabile ai livelli attuali, con tassi di produzione mensili di circa cinque per l’A350 e due per l’A330. La decisione posticipa un potenziale aumento del tasso di produzione dell’A350 a una data successiva.

Airbus continua a monitorare attentamente gli sviluppi del mercato. Con questa revisione dei tassi di produzione, Airbus preserva la propria capacità di soddisfare la domanda dei clienti tutelando al contempo la sua capacità di adattarsi ulteriormente alle evoluzioni del mercato globale. Airbus prevede che il mercato degli aeromobili commerciali tornerà ai livelli pre-COVID tra il 2023 e il 2025.

Anbi: è la sete delle falde ad abbassare i livelli dei laghi

0

ROMA – “Se per alcune zone d’Italia si parla di rischio desertificazione,  ce ne sono altre, in cui la ricarica della falda acquifera sta diventando un’emergenza, di cui è conseguenza  l’impoverimento dei corpi idrici superficiali come sta avvenendo, ad esempio, nel Lazio per i laghi di Albano, a Castelgandolfo, e Bracciano, la cui risorsa contribuisce sempre più a rimpinguare una falda fluttuante”: a segnalarlo è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) attraverso le parole del Direttore Generale, Massimo Gargano. 

“In questo momento in Italia – prosegue il DG di ANBIc’è un’eccessiva pressione sulle risorse idriche. Perciò è necessario ridurre i prelievi, abbandonando la “cultura del pozzo”  in favore dell’irrigazione collettiva,  che garantisce innovazione tecnologica,  sostenibilità e qualità alla risorsa. Se quelle irrigue sono considerate infrastrutture strategiche per il Paese, ribadiamo la necessità di una Piano di efficientamento ed incremento della rete idraulica anche attraverso la realizzazione di nuovi invasi. La nostra proposta compatibile con il cronoprogramma comunitario previsto dal Recovery Plan – conclude Gargano – prevede 858 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro con un investimento di oltre 4 miliardi e mezzo di euro.  Nel momento della scelta delle priorità non si può dimenticare la necessità di garantire adeguate disponibilità d’acqua, pena l’alterazione dell’ecosistema, dell’economia, dell’occupazione, della bellezza dei nostri paesaggi.”

Periferie: Campidoglio e FNSI insieme per progetto “Missione reporter”, corsi gratuiti di giornalismo per i giovani

0
Virginia Raggi
ROMA – La Sindaca di Roma Virginia Raggi e il Segretario Generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso hanno firmato un Protocollo di Intesa per l’attivazione di corsi di giornalismo dedicati ai giovani delle periferie di Roma.
Il progetto si chiama “Missione reporter” e prevede la realizzazione di corsi gratuiti di giornalismo rivolti a ragazze e ragazzi, tra i 12 e i 18 anni, che abitano nelle periferie romane.
L’iniziativa rientra tra quelle di rilancio delle periferie romane, che Roma Capitale sta portando avanti. L’obiettivo è quello di stimolare i giovani a una partecipazione attiva, contrastando i fenomeni di disagio ed emarginazione sociale che caratterizzano alcune parti del territorio, in particolar modo le periferie.
I corsi, dalla durata di 40 ore, si propongono di insegnare ai giovani le regole fondamentali del giornalismo, le carte deontologiche che un cronista deve conoscere, come si struttura una notizia, come si realizza un’inchiesta. È prevista, inoltre, la possibilità di partecipare a brevi stage nelle redazioni di giornali e tv. I corsi si svolgeranno negli spazi che i Municipi ed eventualmente associazioni metteranno a disposizione.
“Sono molto orgogliosa di questo progetto che porteremo avanti con la FNSI. Daremo la possibilità ai ragazzi di avvicinarsi al mestiere del giornalismo. È importante, soprattutto nelle periferie, creare non solo opportunità di svago e aggregazione, ma anche di lavoro, promuovendo la partecipazione attiva dei ragazzi. Ringrazio Federica Angeli, delegata di Roma Capitale alle periferie per aver lavorato alla realizzazione di questo progetto”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
“La Federazione nazionale della Stampa italiana ha aderito con entusiasmo all’iniziativa del Comune di Roma e della collega Federica Angeli. Promuovere corsi gratuiti di giornalismo per i ragazzi delle periferie della Capitale rappresenta l’occasione per far crescere attività di antimafia sociale necessarie a diffondere la cultura della legalità e a contrastare ogni forma di malaffare. Avvicinare i giovani al giornalismo può contribuire ad accrescere la consapevolezza del ruolo fondamentale che l’informazione svolge per illuminare le periferie geografiche, sociali e culturali, dando voce ai cittadini che chiedono di poter vivere e lavorare in un contesto sano e pienamente integrato nel contesto cittadino, anche sotto il profilo delle opportunità e della qualità dei servizi. Insegnare ai ragazzi a raccontare la quotidianità dei loro quartieri, evidenziandone i punti di forza e denunciandone, anche con vigore, i problemi e le criticità servirà a stimolarne lo spirito critico e far crescere in loro una solida coscienza civile, presupposti indispensabili per la nascita di una nuova cittadinanza attiva”, commenta il Segretario Generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

Crea: L’agroalimentare italiano settore chiave dell’economia

0

ROMA – “Con oltre 522 miliardi di euro, il sistema agroalimentare italiano rappresenta il 15% del PIL nazionale: primi in Europa per valore aggiunto agricolo. È su questo che dobbiamo lavorare per creare reddito e posti di lavoro in grado di traghettarci oltre la crisi dovuta alla pandemia – dichiara – Con il nuovo corso alla guida del Crea, stiamo analizzando i fabbisogni delle diverse realtà locali e sono certo che potremo dare presto risposte, raggiungendo risultati concreti ed efficaci per le nostre imprese”. Così Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole intervenendo oggi alla presentazione dell’Annuario dell’Agricoltura italiana 2019, la fonte più autorevole e completa per comprendere lo stato del settore in Italia, realizzato dal CREA con il suo Centro Politiche e Bioeconomia  e corredato quest’anno anche dal Rapporto sul commercio estero dei prodotti agroalimentari 2019 con anticipazioni 2020 e dal Rapporto L’emergenza Covid-19 e il settore ittico italiano: impatto e risposte.

ll sistema agro­alimentare, inteso complessivamente come agricoltura, silvicoltura e pesca, si conferma settore chiave della nostra economia, in tutte le sue componenti (agricoltura, agroindustria e commercio all’ingrosso e al dettaglio e ristorazione), raggiunge un peso del 15% del PIL italiano, come media stabile degli ultimi anni. Messo alla prova dalla pandemia, il sistema ha saputo essere resiliente rispetto alla media generale dell’economia (stime ISTAT).

Nonostante la superficie nazionale sia circa la metà di quella spagnola e francese, l’agricoltura italiana conferma la sua leadership europea: è la prima agricoltura d’Europa per valore aggiunto e la terza per produzione lorda vendibile. L’Italia è primo produttore mondiale di vino in volume e primo produttore europeo in valore nella produzione di ortaggi. Nel 2019 il valore della produzione agricola è stato di 57,3 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente, di cui oltre il 50% dovuto alle coltivazioni, il 29% circa agli allevamenti e la restante parte alle attività di supporto e secondarie.

Crescita significativa nell’ultimo decennio per l’industria alimentare con +12% di valore aggiunto (circa il doppio rispetto a quello del manifatturiero) e +8% dell’indice della produzione, a fronte di una diminuzione generale.

Indiscusso il contributo dell’agricoltura e dell’industria alimentare (incidenza sul settore del 64%) alla bioeconomia, che, con un fatturato in crescita (+1,3%) di oltre 324 miliardi di euro, costituisce ormai uno degli elementi di forza dell’economia italiana.

Le produzioni di qualità certificata (DOP-IGP) che, meglio di altre, hanno fatto fronte alle difficoltà legate alla pandemia, si confermano tra le più dinamiche dell’agroalimentare italiano, con un valore che raggiunge i 17 miliardi di euro(+oltre il 4%), tra componente alimentare e vinicola, circa il 19% del totale dell’agro-alimentare italiano.

Sempre più significativa è la crescita delle attività connesse all’agricoltura, ormai oltre un quinto del valore complessivo della produzione agricola realizzata:l’agriturismo con +3,3% in valore e +4,1% di aziende nel solo 2019, (brusca flessione nel 2020 per le restrizioni conseguenti alla pandemia) e ilcontoterzismo (+1,7% in valore), particolarmente attivo in termini di maggiore diffusione di innovazioni tecnologiche, di ricorso alle pratiche dell’agricoltura 4.0, di facilitazioni nel rispetto di alcune prescrizioni ambientali, di riduzione del digital divide.

Dal punto di vista strutturale sono oltre 1,5 milioni le aziende agricole, di cui il 27% sono imprese che intrattengono rapporti stabili di mercato, ricoprono il 65% della SAU (superficie media di 21 ha, superiore alla media nazionale) e rappresentano il 75% della produzione standard complessiva. Le imprese non specificamente orientate al mercato, invece, sono circa il 66% del totale (di cui il 36% ha rapporti solo saltuari e il 30% dedito al solo autoconsumo)eoccupano complessivamente circa il 29% della SAU totale.

Si conferma rilevante il sostegno pubblico al settore agricolo, circa 11,9 miliardi di euro nel 2019, ma in calo rispetto agli anni precedenti: dal 2015 al 2019, infatti, si è verificata una riduzione oltre 1,3 miliardi di euro (-10%), quasi totalmente derivante da minori agevolazioni nazionali.

Sul fronte degli scambi commerciali, come evidenziato dal Rapporto sul commercio estero 2019, netta è stata la riduzione del deficit della bilancia agroalimentare italiana, sceso largamente al di sotto di 1 miliardo di euro nel 2019, a fronte dei 5 miliardi del 2015 e degli oltre 9 miliardi del 2011. Si tratta di un dato straordinario, confermato dai primi 9 mesi del 2020, in cui, addirittura, si verifica un cambio di segno nel saldo, per la prima volta positivo dall’inizio della serie storica, grazie alla crescita tendenziale delle esportazioni (+0,8%) a fronte di un importante calo delle importazioni (-4,4%). In particolare, l’export, dopo un’ottima performance nei primi tre mesi dell’anno (+6,3%) e un calo nel secondo trimestre (-4,6%) soprattutto a maggio, ha visto una ripresa dei flussi, confermata al termine del terzo trimestre 2020 (+0,8%). I settori dell’export più colpiti dagli effetti del Covid-19, nel secondo trimestre 2020, sono stati il florovivaismo, le carni, i prodotti dolciari e il vino, parzialmente compensati dalla crescita di altri importanti prodotti del Made in Italy, come la pasta, le conserve di pomodoro e l’olio di oliva.

Verrà infine presentato il Rapporto L’emergenza Covid-19 e il settore ittico italiano: impatto e risposte, realizzato dal CREA, in collaborazione con NISEA, dedicato al settore della pesca e dell’acquacoltura, che ha ampiamente risentito della crisi pandemica, con un calo della domanda di prodotto fresco (-29% in valore a marzo e -17% ad aprile). In termini di scambi commerciali con l’estero, il settore è tra i più colpiti dagli effetti delle misure di contenimento del Covid-19 e dalla conseguente crisi economica (-16% in valore le importazioni nel I semestre 2020). Le imprese di acquacoltura hanno subìto una forte riduzione nelle vendite, soprattutto tra marzo e aprile, ad eccezione del canale della grande distribuzione. Le attività di pesca hanno cercato di adattarsi alle richieste del consumo domestico, anche attraverso il ricorso a nuove modalità di commercializzazione, quali la vendita diretta, le prenotazioni a distanza, gli acquisti on-line e le consegne a domicilio.

Modugno (BA): malore in casa, donna salvata dai Carabinieri

0

BARI – È accaduto nella mattinata di ieri in Modugno, una donna di 51 anni ha accusato un malore nella propria abitazione dove vive da sola con il proprio cane, cadendo ha battuto la testa restando priva di sensi per diverse ore.

A dare l’allarme è stata una vicina di casa che da un giorno non aveva più notizie della condomina e sentiva abbaiare incessantemente il suo cane.

Giunti sul posto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modugno, intervenuti unitamente a quelli della locale Stazione, hanno trovato sia le finestre che la porta dell’abitazione chiusa a chiave. Effettuati immediati accertamenti si accorgevano che l’auto della donna fosse parcheggiata sotto casa e che la stessa non si fosse presentata a lavoro. Temendo il peggio hanno subito allertato il personale del 118 e dei VVFF ed unitamente a quest’ultimi  forzata una finestra, i militari sono entrati all’interno dell’abitazione ed  hanno trovato la malcapitata riversa sul pavimento, priva di sensi e cianotica.

L’aver allertato preventivamente il personale del 118 è risultato determinante, perché in extremis è riuscito a soccorrere e rianimare la donna che è stata trasportata in codice rosso al Pronto Soccorso dell’Ospedale “DI VENERE” di Bari ove è stata ricoverata in prognosi riservata. Il cane della donna invece è stato invece affidato alle cure di alcuni vicini, in attesa di potersi ricongiungere con la sua padrona.

Alba: grande partecipazione al percorso di orientamento scolastico per la scelta della scuola superiore

0

ALBA – Si è concluso nei giorni scorsi il percorso di orientamento scolastico rivolto agli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado, coordinato dall’Assessorato alle Politiche giovanili e dall’ufficio Informagiovani del Comune di Alba e finanziato dal Comune di Alba e dalla Regione Piemonte.

 

Nel mese di dicembre, in collaborazione con la Regione Piemonte attraverso il sistema Obiettivo Orientamento Piemonte, sono stati realizzati, in parte in presenza e in parte da remoto, percorsi di gruppo di educazione alla scelta rivolti a tutte le classi III delle scuole medie di Alba e del territorio.

 

Al termine del percorso è stato organizzato il Salone dell’Orientamento “Alba Orienta– Salone dell’Orientamento per la scelta della scuola superiore, per la prima volta in versione digitale. Grazie alla stretta collaborazione delle scuole superiori del territorio, è stato possibile realizzare video illustrativi dei singoli istituti secondari di II grado che, inseriti sul sito del Comune di Alba, hanno registrato migliaia di visualizzazioni da parte di allievi e famiglie.

 

Infine, a gennaio, al rientro dalle festività natalizie, sono stati condotti – in presenza – i colloqui individuali di orientamento con gli allievi delle classi III delle scuole medie che ne hanno fatto richiesta, perché ancora incerti rispetto alla scelta della scuola superiore.

 

“Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti – afferma l’Assessore alle Politiche giovanili Carlotta Boffa -. Realizzare gli incontri con i ragazzi “dal vivo” ha implicato una buona organizzazione e, nonostante le difficoltà, si è riusciti a soddisfare lo stesso numero di richieste degli anni passati. Una vera sfida sono stati, invece, i video realizzati per la presentazione delle scuole superiori. La collaborazione da parte di ogni singolo istituto è stata notevole e le visualizzazioni sono state oltre 2500. Ora stiamo lavorando all’altro importante Salone dell’Orientamento, quello rivolto agli studenti maturandi e realizzato in collaborazione con i vari atenei, che sarà realizzato online e si terrà il 9 e 10 marzo 2021”.

Archeologia: il 25 gennaio l’inaugurazione dell’Antiquarium di Pompei

0
Parco archeologico di Pompei

POMPEI, Napoli – Inaugura il 25 gennaio l’Antiquarium di Pompei, il nuovo spazio museale dedicato all’esposizione permanente di reperti che illustrano la storia di Pompei.  Un’ introduzione alla visita del sito, attraverso le testimonianze più rilevanti della città antica, dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C., con particolare evidenza all’inscindibile relazione con Roma.

Al termine dell’anteprima stampa e inaugurazione, il pubblico potrà visitare oltre all’area archeologica anche il nuovo percorso museale.

Dal 25 gennaio sarà possibile accedere al sito di Pompei oltre che dall’ingresso di Piazza Anfiteatro, già attivo, anche dal varco di Piazza Esedra con immissione nel percorso di visita, segnalato all’interno degli scavi, allo scopo di assicurare una visita in sicurezza del sito e nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie anti Covid.

L’acceso all’Antiquarium consigliato è da Piazza Esedra ed è incluso nella tariffa di ingresso al sito.

Dal 25 gennaio sarà possibile acquistare il biglietto sia  on-line sul sito www.ticketone.it, unico rivenditore ufficiale autorizzato, sia presso le casse automatiche di Piazza Esedra e di Piazza Anfiteatro.

Tariffe: Pompei e Antiquarium: intero € 16,00 (+ € 1.50 su prevendita online) ridotto: € 2.00 (+ € 1.50 su prevendita online) Gratuità e riduzioni come da normativa.

Presso i due ingressi  sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle ore 9,00 alle 13,00.

Anche il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi presso la Reggia di Quisisana,  dedicato all’esposizione dei numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano, è aperto al pubblico.

Tariffa: Quisisana € 6.00 (+ € 1.50 su prevendita online) ridotto: € 2.00 (+ € 1.50 su prevendita online

In ottemperanza alle indicazioni ministeriali e fino al ulteriore comunicazione i  siti saranno aperti dal lunedì al venerdì nei consueti orari (Pompei 9,00 – 17,00 con ultimo ingresso 15,30; Museo Libero D’Orsi 9,00 -17,00 con ultimo ingresso