NEW YORK – Durante una sessione a porte chiuse protrattasi per oltre due ore, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a raggiungere un consenso su una risoluzione riguardante il conflitto in atto tra Israele e Hamas. Mentre gli Stati Uniti hanno sostenuto l’istituzione di “pause umanitarie”, altri membri hanno sollecitato un “cessate il fuoco umanitario” che potrebbe consentire l’invio di aiuti e limitare il crescente numero di vittime civili nella Striscia di Gaza. “Abbiamo discusso riguardo pause umanitarie e ci interessa perseguire un accordo su questo tema,” ha riferito Robert Wood, vice ambasciatore USA, al termine della riunione. Tuttavia, ha sottolineato l’esistenza di divergenze all’interno del Consiglio sulla ricevibilità di tale strategia.
Nel frattempo, la tensione resta alta nella regione, come dimostra l’uccisione di Saad Nimr Al-Faroukh, un palestinese di 24 anni, durante scontri con le forze israeliane nel villaggio di Sair, in Cisgiordania. Questi scontri si sono verificati nel corso di un’operazione volta a mappare l’abitazione di un giovane palestinese sospettato di un attacco passato che aveva portato alla morte di una poliziotta israeliana nella Città Vecchia di Gerusalemme, mappatura preludio alla possibile demolizione dell’edificio.
Contemporaneamente, il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che circa 14 individui sono stati uccisi durante gli attacchi notturni israeliani a Rafah, situata nella parte meridionale della Striscia di Gaza. E in aggiunta, la Mezzaluna Rossa palestinese ha segnalato un attacco aereo nei pressi dell’ospedale al-Quds a Gaza City.
Il conflitto tra Israele e Hamas ha portato a un grave deterioramento della situazione umanitaria, con un bilancio crescente di vittime civili e danni alle infrastrutture. La comunità internazionale continua a cercare vie di soluzione al fine di fermare l’escalation di violenza e garantire l’assistenza umanitaria necessaria agli abitanti colpiti.
