APRILIA (LT) – Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Petit Manseng, fra le bianche. Shiraz, Petit Verdot, Tempranillo fra le rosse. Sono queste le migliori Cultivar di Casale del Giglio, l’azienda fondata nel 1967 da Dino Santarelli in località Le Ferriere, nel Comune di Aprilia, in provincia di Latina, 50 km a sud di Roma. Rispetto ad altre zone del Lazio e di altre regioni questo territorio rappresentava un’area inesplorata dal punto di vista vitivinicolo. Per questa ragione nel 1985 Dino Santarelli ed il figlio Antonio decisero di dare vita a un progetto di ricerca e sperimentazione che poneva a dimora sui propri terreni ben 57 diversi vitigni sperimentali, sia italici che internazionali. A questa iniziativa hanno collaborato illustri ampelografi e ricercatori universitari. Un’avventura complessa e rischiosa, mai tentata con questa scientificità, di cui diviene interprete e figura chiave l’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler, creatore, fin dall’inizio, di tutti i vini aziendali. Proseguendo nell’attività di ricerca si è messa a punto un’interessante collaborazione con il prof. Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach – Centro Ricerca ed Innovazione dell’Istituto Agrario Provinciale San Michele all’Adige (Trento). Pertanto grazie al grande lavoro di selezione viticola ha preso forma una nuova “piattaforma ampelografica” costituita dalle varietà (Cultivar) con il più alto grado di interazione qualitativa con il microclima dell’Agro Pontino, rispetto alle 57 impiantate.
In aggiunta a ciò vi è stata, da sempre, una grande attenzione per i vitigni autoctoni del Lazio, riscoperti in zone limitrofe all’azienda, come il Bellone di Anzio, la Biancolella di Ponza, il Cesanese di Affile e di Olevano Romano e, da ultimo, il Pecorino di Amatrice/Accumoli in provincia di Rieti.
La superficie aziendale misura circa 180 ha ed è composta da vigneti con elevata fittezza (pari a circa 5.000 ceppi/ha.) e comprende anche la cantina vinicola ed altri edifici rurali.
L’attuale produzione della Casale del Giglio offre una gamma di 21 prodotti: bianchi, rosati e rossi, una vendemmia tardiva, tre grappe e un olio extra vergine.