NAPOLI – Sulla seconda dose dei vaccini anti-Covid è caos in Campania ed in particolar modo in alcune Asl. La Regione infatti lo scorso 12 giugno era stata chiara: chi avesse ricevuto la prima dose fino a quel giorno sarebbe rientrato nel ‘vecchio’ calendario (21 giorni per la seconda dose Pfizer, 28 per Moderna), mentre dall’indomani sarebbe scattato il richiamo a 30 (poi diventati 35) giorni. Ma il pasticcio è servito. Perché i certificati vaccinali che riportano la data della somministrazione della seconda dose non sono cambiati e per molti (anche delle categorie fragili) il lasso di tempo è di 42 giorni. Ed anche tutti quelli che hanno ricevuto nei giorni seguenti il vaccino si sono ritrovati la seconda somministrazione a distanza di 42 giorni. Da qui il caso più completo, centralini delle Asl roventi e risposte del tipo, «se non riceve nulla per la riconvocazione esatta dei 35 giorni intorno al 32esimo giorno allora invii una mail al suo distretto sanitario». Ma non sarebbe stato più semplice effettuare la modifica in automatico sulla piattaforma regionale per i vaccini? Di questo passo da quando autonomamente le Asl hanno deciso di adeguarsi alle disposizioni del Ministero della Salute (sui 42 giorni di distanza da prima a seconda dose) sono ormai migliaia le persone che dovranno essere riconvocate. Ed aumentano ogni giorno di più. Delle due l’una: o la Regione ha fatto una disposizione che le Asl non attueranno, oppure tra una ventina di giorni si scatenerà il putiferio distretto sanitario per distretto in Campania. A questo punto occorrerebbe maggiore chiarezza sul come e sul quando da parte di Palazzo Santa Lucia.