(PRIMANOTIZIE) – SAGAING, 28 MAR – Un violentissimo terremoto di magnitudo 7.7, seguito da una seconda scossa di 6.4, ha colpito la Birmania con epicentro localizzato a 16 chilometri a nord-ovest di Sagaing, nel centro del Paese, e a una profondità di 10 chilometri. Secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs), le vittime potrebbero essere “migliaia”, sebbene al momento non siano disponibili dati ufficiali. Il fatto che la giunta militare al potere abbia lanciato un raro appello internazionale per ricevere aiuti suggerisce la possibilità di un disastro su larga scala.
Secondo fonti non ufficiali e messaggi diffusi sui social media, almeno 25 persone avrebbero perso la vita a Mandalay, antica capitale precoloniale, nel crollo di una moschea, e tra le vittime ci sarebbero anche diversi bambini. Altri sei morti, tra cui cinque bambini e un novizio, sono stati segnalati nel crollo del monastero di Wailuwun, a Taungoo.
Il sisma ha aggravato la situazione in un Paese già martoriato da un conflitto civile che vede contrapposti i gruppi di resistenza armata e le forze fedeli alla giunta militare, salita al potere con il colpo di Stato del 2021. Le scosse sono state fortemente avvertite anche nei Paesi vicini: Cina, India, Laos, Bangladesh e soprattutto Thailandia, dove a Bangkok è crollato un grattacielo in costruzione. Le autorità locali parlano di decine di dispersi – almeno 80 secondo alcune fonti – e di quattro vittime accertate.
La Croce Rossa Internazionale ha segnalato gravi danni alle infrastrutture pubbliche, tra cui strade, ponti ed edifici governativi. «Siamo particolarmente preoccupati per lo stato delle dighe su larga scala», ha affermato Marie Manrique, coordinatrice del programma della Federazione Internazionale della Croce Rossa, in un briefing da Yangon.
Mentre si continua a scavare tra le macerie, cresce l’allarme umanitario e il timore di un bilancio drammaticamente più grave. (PRIMANOTIZI
