SANTA FE – Il mondo del cinema piange Gene Hackman, attore leggendario e due volte premio Oscar, scomparso all’età di 95 anni. L’attore e la moglie Betsy Arakawa, pianista classica di 63 anni, sono stati trovati senza vita nella loro casa di Santa Fe, in New Mexico, nel pomeriggio di mercoledì, intorno alle 13:45 ora locale. Con loro, anche il loro cane è stato rinvenuto morto.
A confermare la notizia è stato lo sceriffo della contea, Adan Mendoza, che ha dichiarato al Santa Fe New Mexican che “non ci sono elementi che facciano pensare a un omicidio”. Tuttavia, le autorità non hanno ancora rilasciato dettagli sulle cause del decesso né sul momento esatto della morte. Sul caso è stata aperta un’inchiesta.
Hackman e Arakawa, sposati dal 1991, vivevano in una proprietà situata nel complesso residenziale Old Sunset Trail, a nord-est di Santa Fe. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti in seguito a una segnalazione riguardante la morte di due anziani e di un cane, trovando all’interno dell’abitazione i corpi di un uomo di circa 90 anni e di una donna di 60. Solo dopo poche ore è stata ufficialmente confermata la loro identità. Non è ancora stato reso noto chi abbia lanciato l’allarme.
Una carriera straordinaria: dagli Oscar ai ruoli iconici
Nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino, in California, Gene Hackman è considerato uno dei più grandi attori della storia del cinema. Dopo una carriera lunga oltre quattro decenni, si era ritirato definitivamente nel 2008, lasciando un’eredità cinematografica straordinaria.
Vincitore di due Oscar, il primo nel 1972 per il ruolo dell’agente Jimmy “Popeye” Doyle in Il braccio violento della legge, e il secondo nel 1993 per la sua interpretazione dello sceriffo “Little Bill” Daggett in Gli spietati di Clint Eastwood, Hackman ha collezionato nel corso della sua carriera due Bafta, quattro Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award.
Indimenticabile anche nei panni del fratello di Clyde, Buck Barrow, in Bonnie e Clyde (1967), e come agente dell’FBI in Mississippi Burning (1988), ruolo che gli valse l’Orso d’argento a Berlino. Memorabile la sua interpretazione di Lex Luthor nei film di Superman, così come il cameo nei panni di un eremita cieco in Frankenstein Junior di Mel Brooks. Nel 2001 fu protagonista de I Tenenbaum di Wes Anderson, mentre il suo ultimo film, Due candidati per una poltrona, risale al 2004.
Nel 2008, Hackman confermò il suo ritiro dalle scene, rivelando di aver preso questa decisione per motivi di salute: “Un test da sforzo a New York ha rivelato che il mio cuore non avrebbe retto lo stress del lavoro cinematografico”, raccontò in un’intervista a Empire. Alla domanda su quale fosse il suo film preferito, rispondeva sempre citando Lo spaventapasseri, il road movie con Al Pacino che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1973.
Un uomo lontano dai riflettori
A differenza di molti colleghi, Hackman si teneva lontano dal mondo hollywoodiano e rilasciava raramente interviste. “A Hollywood tutto ruota intorno al cinema: le conversazioni, le persone che incontri, la vita quotidiana. È totalmente narcisistico. Si finisce per dimenticare il motivo per cui si fa questo mestiere”, dichiarò una volta al settimanale francese L’Express.
Negli ultimi anni si era dedicato alla scrittura, pubblicando cinque romanzi, tre dei quali scritti insieme a Daniel Lenihan. Usciva raramente in pubblico e conduceva una vita tranquilla con la moglie Betsy.
Il ricordo del mondo del cinema
Tra i primi a rendere omaggio all’attore, il regista Francis Ford Coppola, che lo diresse ne La conversazione (1974), altro capolavoro che vinse la Palma d’oro a Cannes. Il rapporto tra i due sul set fu burrascoso, ma l’interpretazione di Hackman in quel film è considerata una delle più grandi della sua carriera.
Hackman si sposò per la prima volta nel 1956 con Faye Maltese, da cui ebbe tre figli: Christopher, Elizabeth e Leslie. Dopo la separazione nel 1986, si unì in seconde nozze con Betsy Arakawa nel 1991.