TEL AVIV – Alla fine Israele alle 4.30 ora italiana ha attaccato l’Iran. L’attacco aereo israeliano ha preso di mira una base militare vicino Esfahan, Iran, coincidendo curiosamente con il compleanno della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, il 19 aprile. Il New York Times riporta che la base colpita ospita la flotta di F-14 Tomcat, aerei acquistati dall’Iran prima della Rivoluzione Islamica del 1979. Questa zona è anche vicina a siti cruciali del programma nucleare iraniano, tra cui il noto impianto di arricchimento di Natanz, frequentemente bersaglio di attacchi di sabotaggio.
Nonostante l’attacco, la televisione di Stato iraniana ha assicurato che tutti i siti sensibili nella regione sono “completamente sicuri”. L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha minimizzato i danni causati dall’attacco, notando che non ci sono state grandi esplosioni, ma solo alcune finestre di edifici governativi infrante.
Gli Stati Uniti erano stati informati in anticipo dell’azione militare israeliana, con un funzionario americano che ha commentato: “Non siamo rimasti sorpresi”. Israele ha confermato di aver evitato di colpire siti nucleari durante il raid, cercando di minimizzare l’escalation.
Contemporaneamente, in risposta all’attacco israeliano, sono state registrate esplosioni a Tabriz, dove i media statali hanno riferito che i suoni erano dovuti all’attivazione dei sistemi di difesa aerea contro “un oggetto non identificato” sopra la città. Al Jazeera ha riferito che i droni sopra Esfahan sono stati intercettati e distrutti dai sistemi di difesa iraniani.
Nel frattempo, il governo australiano ha lanciato un avviso ai suoi cittadini in Israele, suggerendo loro di lasciare il paese se possibile, a causa della “forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici” che potrebbero colpire Israele e gli interessi israeliani nella regione. Nel frattempo lo spazio aereo iraniano è stato riaperto. Lo riferisce la Cnn, citando dirigenti di Teheran.