PECHINO – Stati Uniti, Regno Unito e Nuova Zelanda hanno imputato a un ente sostenuto dal governo cinese la responsabilità di una serie di attacchi informatici mirati che, a partire dal 2021, hanno preso di mira politici, giornalisti e imprese strategiche nei tre paesi. Negli Stati Uniti, sono stati identificati e accusati sette cittadini cinesi per attività di cyberattacco che, secondo le denunce, avrebbero avuto origine già nel 2010 e si sarebbero intensificate negli anni successivi. La Cina ha respinto queste affermazioni come “infondate e irresponsabili”, affermando di non aver “mai promosso, appoggiato o tollerato azioni di cyberattacco”, come evidenziato in comunicazioni di protesta inviate immediatamente da Pechino.