ROMA – Valanghe in montagna, frane e smottamenti con case evacuate, paesi isolati e strade rurali interrotte ma anche fiumi esondati, ponti chiusi e campagne sott’acqua con milioni di euro di danni. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo con l’allerta della protezione civile da nord a sud della Penisola per rovesci di forte intensità, grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento con criticità idrogeologiche e idrauliche. I corsi d’acqua sono gonfi per la pioggia e lo scioglimento del manto nevoso con allagamenti diffusi e frane nelle campagne in una situazione in cui lungo la Penisola sono ben 91,3% dei comuni italiani hanno parte del territorio in pericolo di dissesto idrogeologico, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Sono finiti sott’acqua aree golenali ma anche terreni coltivati a grano, orzo oltre ed erba medica con la necessità di provvedere nuovamente alle semine ma la pioggia non stop ha colpito anche la produzione di verdura e frutta come – continua la Coldiretti – gli agrumi del villacidrese, uno dei territorio più vocati della Sardegna, dove l’acqua caduta ha compromesso l’annata colpendo soprattutto le clementine che contano perdite oltre il 70% con punte del 100% e la richiesta di calamità. Con l’ultima perturbazione salgono a 32 gli eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno colpito lungo tutta la Penisola dall’inizio dell’anno. Si pagano gli effetti– conclude la Coldiretti –dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.