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Caso Paciolla, il gip di Roma si riserva sulla richiesta di archiviazione

ROMA – Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha deciso di riservarsi sulla seconda richiesta di archiviazione presentata dalla Procura in merito alla morte di Mario Paciolla, il cooperante italiano trovato senza vita in Colombia nel 2020 mentre lavorava per le Nazioni Unite.

Durante l’udienza, gli avvocati di parte civile hanno ribadito la necessità di proseguire con le indagini, evidenziando le incongruenze della ricostruzione ufficiale che attribuisce la morte a un suicidio. “Abbiamo sottolineato tutti i dubbi e le discrepanze che, a nostro avviso, indicano piuttosto un omicidio”, ha dichiarato l’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Paciolla.

Secondo la penalista, ci sono numerosi elementi che fanno propendere per un’ipotesi di omicidio, tra cui i risultati della perizia medico-legale e le tracce di sangue. Ha inoltre ricordato che la sicurezza dell’Onu ha ripulito la scena con la candeggina, eliminando potenziali prove e rendendo difficile la ricostruzione dell’accaduto.

Il giudice si pronuncerà sulla richiesta di archiviazione nelle prossime settimane.

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